lunedì 15 marzo 2021

Come stai?

 Avete mai chiesto a una persona come si sente oggi?
Sembra una domanda banale ma sono serissimo, lo avete mai fatto si o no? E cosa ne avete ottenuto: una risposta vi appaga o una risposta che sia la verità? Vi chiedete quale sia la differenza? Ipotesi 1, ciò che vi appaga: la risposta può essere indifferente, "sto bene o sto male, ho il mal di testa oppure mi è passato il mal di denti, porto avanti la mia vita curandomi oppure non c'è cura che mi possa guarire". Ecco, già dicendo: "non c'è cura che mi possa guarire" saliamo a un livello difficile da affrontare, arriviamo all'ipotesi 2, specialmente se a dirlo è una persona a cui tenete, sette parole che spesso mettono fine a una conversazione. D'altronde, che vuoi aggiungere? "Quanto tempo ti resta?" oppure "soffri molto?" Insomma, il solito carteggio dialettico che porterebbe la discussione a quanto vi spiaccia, a quanto state male per la cosa. In effetti è così, Voi soffrite per la possibile perdita da prima che accada e vi sono molti modi per soffrirne, per questo la vostra vita subisce un trauma e vi sentite spaesati, persi, tristi, angosciati e, in molti casi, impotenti. Credete realmente che sia questo di cui voglio parlarvi? Vivo dall'altra parte della barricata, sono quello che ha detto che non c'è cura, sono tra quelli che ogni giorno ingoiano decine di pillole per allungare il tempo, pur sapendo che non sarà infinito. Sono tra quelli che non si danno per vinti, che amano questa vita e vorrebbero viverla, amare la propria donna, veder crescere i nipoti, ridere con gli amici, passeggiare al sole. Sono tra quelli a cui, quando chiedete come stiamo vi risponderanno che lottano, pur sapendo di combattere una battaglia impari, ma lo facciamo provando a vivere con voi, a lottare per voi, a soffrire in silenzio per non far soffrire voi. Noi siamo quelli che, quando chiedete come stiamo dovremmo rispondervi elencando tutte le nostre paure, i nostri disagi, l'odio che proviamo per le vostre lacrime che non ci aiutano in nessun modo, il rancore che proviamo contro una sorte che ci sta togliendo tutto. Ricordate, se voi soffrite all'idea di perdere un amore l'altra persona sta perdendo lo stesso amore e molto di più. Noi non siamo eroi che si rassegnano, siamo perdenti che non piangono perché per noi ogni giorno è sacro e conosciamo bene la risposta. Ora chiedetemi come sto! Anzi no, non chiedetelo ma immaginatelo per un momento, perché anche se un giorno passa senza sofferenze noi abbiamo sempre una sofferenza che non possiamo controllare, piangiamo per la nostra morte ancor prima che arrivi.

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