mercoledì 9 giugno 2021

Infami

 Non ho più forze per un mondo così brutto.
Dedicata a una ragazza che non si trova più.

SCOMPARSA

Datele un bianco sudario,
in cui far riposare quel corpo martoriato,
datelo a quel corpo perché possa ricomporla,
restituendole la dignità di una donna,
datele un luogo conosciuto dove possa riposare,
dove chi l'ama possa piangerla,
dove il cielo possa bagnare la terra,
dove i fiori possano crescere sopra,
dove riceva quell'abbraccio materno negatole.
Datele l'amore negato da una mano infame,
quella di un uomo che osa pregare,
quella di chi crede in un Dio vendicativo,
quella che parla d'onore e si lorda di sangue.
Dateci un pietra in cui scolpire il suo nome,
una pietra che la ricordi,
che il tempo non consumi,
che sia di monito a chi vorrebbe scordare,
quanto sia vigliacca l'umanità.
(scritta in un momento di debolezza interiore)

martedì 30 marzo 2021

Norme, normali e normodotati

 Normodotato: aggettivo e sostantivo maschile. Aggettivo: In psicologia, di individuo che ha un quoziente  di intelligenza intorno ai valori medi. Sostantivo maschile: Individuo normodotato. In pratica uno qualsiasi, diciamo l'Italiano medio, anche se recenti avvenimenti mi fanno pensare che questa categoria abbia avuto un impulso verso il basso e non solo parlando di uno qualsiasi ma anche di chi determina, in qualche modo, il presente e il futuro di queste persone. Qualcuno penserà sia esagerato ma prendete come esempio il titolo del post: Norme, ossia regole che si impongono per il benessere personale o comune. Sembra che queste siano un intricato sistema messo in atto per uscire dalla pandemia ma, di fatto, non portano da nessuna parte. Un esempio su tutti: in un comune vicino a me c'è un grave focolaio che ha colpito molte persone, tra positivi, quarantene e, putroppo, vittime. Giustamente sono state chiuse le scuole e fatto tamponi a tutti quelli che potevano essere stati contagiati, almeno di quelli che si sapeva ma il resto? Molti hanno fatto una vita normale, fino all'allarme, ma nessun'altra precauzione è stata presa, è stata dichiarata la zona rossa ma la gente si muoveva come prima, andava al lavoro, faceva la spesa e si spostava in altri comuni. Sia chiaro, non sto commentando quella situazione per cercare il pelo nell'uovo, di quelli se ne troverebbero quanti in un pennello cinghiale, ma lo porto ad esempio per la situazione nazionale. In pratica sta andando così ovunque, 20000 positivi di media ma la gente gira, vedo TG in cui passano immagini di persone che si fanno l'aperitivo a Ostia, forse lì lo fanno con l'acqua di Lourdes, altrimenti non si spiega il perché. E non mi venite a dire che loro sono arancioni e gli altri rossi, è una cavolata anche dividere la nazione in colori se poi uno se ne può andare in giro per lavoro e infettare un paese! Oggi, poi, il paradosso più incredibile, non posso andare fuori comune ma posso andare a prendere un aereo e andare in un'altra nazione? Ma quelli "NORMALI" dove sono? Dove sono quelle persone che si battono con intenti comuni contro la pandemia? Queste nuove norme sembrano deleghe a categorie, tu si e lui no, tu contagi e lui no, tu sei ok e l'altro è una testa vuota (volevo usare un epiteto), tu sei consapevole di quello che accade e l'altro se ne frega solamente perché fa un lavoro diverso o ha un'attività diversa. Con questo non sono qui a dire: "liberate tutti", ma se il rischio è tale per tutti allora si fermano tutti, 108000 morti non sono un caso isolato, quanti ne servono per dire che sono troppi? Poi non mi venite a dire che i vaccinati sono un punto sicuro, persone di cui ci si può fidare, che si possono muovere senza rischio perché il rischio non lo corrono loro ma possono, tranquillamente, veicolare il viru in giro per il mondo senza ammalarsi, senza rendersi conto che lo stanno facendo. Fino a quando non saremo tutti immuni ne basta uno che si ammali, uno che lo riporti a casa, anche se lui ha fatto il vaccino e i familiari no. Mettetevi in testa che fino a quando non saremo tutti immuni ogni vaccinato deve prestare più attenzione di uno non vaccinato, per questo i medici e gli infermieri lavorano con camici e mascherine come prima, per questo si sanificano ambulanze e stanze d'ospedale. Il virus continuerà a girare fino a quando non smetterà di trovare terreno fertile. Ora, per tornare al titolo: Le NORME sono una buona cosa se diventa NORMALE seguirle e metterle in pratica per tutti, non solo per alcune categorie, perché non esistono NORMODOTATI esenti da pericoli, anche i più dotati sono a rischio.

martedì 16 marzo 2021

Covid o non covid?

 Vi parlo di ciò che tutti conosciamo, evitando numeri e statistiche, cronostorie e aneddoti, anche se alcune cose non si possono evitare. Perché non si può? Perché nella memoria risiedono molte verità, quale sia quella giusta non la verrò certo a sbandierare io, non sono un virologo ne altro tipo di scienziato, se proprio ho un pregio è un buon Q.I. ma sono passati anni da quando lo hanno calcolato, potrei essere rincoglionito così tanto da non rendermene conto, se poi aggiungiamo una massa estranea che risiede nel mio cervello direi che il quadro è completo, state leggendo le parole di un pazzo. Purtroppo per noi, in ogni pazzia risiede un briciolo di verità che si chiama Covid. Lo scorso anno i primi casi mi hanno fatto rizzare le orecchie, ho un nipote che vive in Cina e da subito mi ha detto che le autorità non lo davano a vedere ma erano preoccupate per cui, senza indugiare molto, ho provveduto a verificare di avere alcune cose in casa, come disinfettante per le mani che uso da anni, soprattutto quando esco e mascherine chirurgiche, ogni buon cardiopatico sa che prima o poi la metti tu e i medici che ti curano. A quel punto esce la maggior esponente di un partito in Italia, osannata da qualcuno e insultata da altri (di politica parleremo altrove), che consiglia la chiusura delle frontiere. Immaginate, se avessimo iniziato subito a chiudere e monitorare cosa sarebbe cambiato! Siamo in Italia, non c'è un "leader's Corner" su cui salire e esporre le proprie ragioni, ti danno del pazzo e rispondono che siamo Italiani, abituati a combattere tutto e vincere con il nostro estro e la nostra fantasia. Passano due mesi e ci sono i primi 10000 morti, meno di 60 giorni di lock down e la gente muore per strada, senza nemmeno una tomba o un familiare accanto. Almeno a quel punto lo facciamo un pensiero che non "andrà tutto bene"? Figurati, già si litigava per andare nei prati a Pasquetta, cosa consentita e fatale per molti, cosa possiamo fare se non pensare a comperare il monopattino e programmare le vacanze? A comandare tutto un solo comandante, attorniato da un "NON" partito che vorrebbe gestire la nazione come la distribuzione di bibite allo stadio, solo guadagnando meno per far si che le comperino tutti. Prendono 500 esperti e decidono di fare il buono vacanze che, a mio parere, è stata la spesa pubblica più assurda nella storia della nostra democrazia. Io continuavo a rimanere chiuso in casa, come ho sempre detto, se mi trova il Covid mi uccide in 2 giorni, meglio evitare. Intanto mia moglie lavorava ogni giorno, la sua è una categoria indispensabile, per cui ogni giorno cambia 3 mascherine, si sanificava le mani almeno 10 volte, usa i guanti di lattice per 14 ore al giorno, pur non essendo obbligatori e prima di abbracciarmi si lava e sanifica ad ogni ingresso in casa. Noi non andiamo in vacanza, il top è stata una giornata in riva al lago ad almeno 10mt dalla gente e questo è stato il nostro momento felice. La gente, intanto, rientra e si porta a casa il Covid che prima aveva evitato, altra ondata, ma non altro lock down, si grida "vogliamo la libertà", si pensa vogliamo lo spritz così infezioni e morti aumentano, tanto tocca sempre agli altri. Alla gente interessa il buono ristori, il buono partite IVA, il buono per il ghiacciolo e quello per il caffè al bar. Un paese diviso da negazionisti e complottisti dell'ultima ora che non ha mai ragionato per il bene comune ma solo per se stesso. Apriamo le scuole, la DAD è deleteria, acquistiamo i banchi con le rotelle che non vanno bene per i bambini alti o quelli mancini ma garantiscono il distanziamento. In che senso? Ai miei tempi mancava poco che fossero imbullonati a terra, perché le ruote garantiscono il distanziamento, in che modo non l'ho mai compreso ma lo dicono gli esperti, diventati 1000. La gente muore e si perdono 2 mesi sui banchi che finiranno negli sgabuzzini. Ora tocca al commercio. Come li salviamo i commercianti apparendo come eroi e senza spendere molto? La so, la so! Apriamo i negozi per le feste ma facciamo entrare pochi alla volta, intanto ne aspettano un centinaio fuori a chiacchierare, a decidere cosa acquistare ma dentro ce ne sono solo 2 o 3. E per Natale? Facciamo solo nuclei familiari, come se in questo paese ad ogni legge non equivalga un inganno. A questo punto gli Italici geni riscoprono i moti carbonari e si raggruppano in cantine e garage per pizze e cene di 25 portate. Mandiamo in giro polizia e carabinieri a multarli! Suggerisce qualcuno. Beh, ve ne racconto uno spicchio di come, un gruppo di ragazzini abbia organizzato una festa di compleanno, uno sia andato a un passo dal coma etilico (minori con superalcoolici è già un'infrazione) al punto di dover chiamare un'ambulanza. Dei carabinieri intervenuti che hanno multato i presenti per l'assembramento e di un giudice di pace che ha fatto togliere le multe perché essere presenti in quel momento non giustificava l'accusa di assembramento, anche se lo hanno raccontato loro. Geniale!!! Arriviamo a oggi, si celebra un anno dal primo lock down, mi chiedo dove fosse prevista la parata dei partigiani, i programmi sono simili a quelli di un anno fa, solo con vaccini che mostrano qualche difetto e oltre 100000 morti. Un giorno, Galeazzo Ciano, futuro genero di Mussolini, allo scopo di scuotere l'amor patrio e giustificare l'invasione dell'Albania, scrive a uno dei generali e gli chiede almeno 1000 morti, allo scopo di far insorgere gli Italiani. Questa è storia, i morti ci furono e l'Italiano insorse. Oggi vedo persone a cui sono morti parenti che si comportano come se non esistesse il problema, credo siano più cinici di Ciano, nemmeno i numeri che leggiamo ogni giorno ci scuotono nella giusta direzione. Ci incazziamo se non ci lasciano andare a funghi, non perché buttiamo mille libertà e vite per andare a funghi. Vogliamo soldi dallo stato ma solo per noi, non si pensa a chi, prima, durante e pure dopo continuerà a percepire meno di 300€ al mese di pensione di invalidità. Discutiamo di tenore di vita, di una vita che potremmo perdere in una settimana se appoggiamo la mano sullo scaffale sbagliato, al supermercato, ma evitiamo accuratamente di confrontarci con doveri e realtà. Chiedete il reddito di cittadinanza che gente come me, pur avendo lavorato più di 30anni non riceverà mai perché ha una, fottuta, minima infefiore a 300€. Insomma, cosa ne ricaviamo dal COVID 19? L'Italia è un popolo di artisti e navigatori, di geni e grandi amatori, del buon cibo e dell'ottimo vino ma soprattutto un popolo di EGOISTI che non ama nemmeno il vicino. Ora odiatemi pure, insultatemi, la cosa non mi tocca, io sono per uno stato di emergenza nazionale, con i militari in strada a cacciarvi a casa, con rastrellamenti e denunce per chi viola le leggi. Sono per uno stato che raddoppia gli stipendi di medici e infermieri in prima linea e da una tessera annonaria agli altri per mangiare, non soldi per andare in discoteca in Sardegna ma pane da mettere in tavola. Sono per un Italia in cui se rechi danno paghi, in qualsiasi modo tu lo faccia, perché è ingiusto che molti siano morti solo per soddisfare quelli che sono scappati da Milano di notte per portare il Covid al sud. Qualcuno scrive che meritiamo l'estinzione quando maltrattiamo un cane, giusto ma la meritiamo anche quando uccidiamo una persona pur di farci l'aperitivo al bar.

lunedì 15 marzo 2021

Come stai?

 Avete mai chiesto a una persona come si sente oggi?
Sembra una domanda banale ma sono serissimo, lo avete mai fatto si o no? E cosa ne avete ottenuto: una risposta vi appaga o una risposta che sia la verità? Vi chiedete quale sia la differenza? Ipotesi 1, ciò che vi appaga: la risposta può essere indifferente, "sto bene o sto male, ho il mal di testa oppure mi è passato il mal di denti, porto avanti la mia vita curandomi oppure non c'è cura che mi possa guarire". Ecco, già dicendo: "non c'è cura che mi possa guarire" saliamo a un livello difficile da affrontare, arriviamo all'ipotesi 2, specialmente se a dirlo è una persona a cui tenete, sette parole che spesso mettono fine a una conversazione. D'altronde, che vuoi aggiungere? "Quanto tempo ti resta?" oppure "soffri molto?" Insomma, il solito carteggio dialettico che porterebbe la discussione a quanto vi spiaccia, a quanto state male per la cosa. In effetti è così, Voi soffrite per la possibile perdita da prima che accada e vi sono molti modi per soffrirne, per questo la vostra vita subisce un trauma e vi sentite spaesati, persi, tristi, angosciati e, in molti casi, impotenti. Credete realmente che sia questo di cui voglio parlarvi? Vivo dall'altra parte della barricata, sono quello che ha detto che non c'è cura, sono tra quelli che ogni giorno ingoiano decine di pillole per allungare il tempo, pur sapendo che non sarà infinito. Sono tra quelli che non si danno per vinti, che amano questa vita e vorrebbero viverla, amare la propria donna, veder crescere i nipoti, ridere con gli amici, passeggiare al sole. Sono tra quelli a cui, quando chiedete come stiamo vi risponderanno che lottano, pur sapendo di combattere una battaglia impari, ma lo facciamo provando a vivere con voi, a lottare per voi, a soffrire in silenzio per non far soffrire voi. Noi siamo quelli che, quando chiedete come stiamo dovremmo rispondervi elencando tutte le nostre paure, i nostri disagi, l'odio che proviamo per le vostre lacrime che non ci aiutano in nessun modo, il rancore che proviamo contro una sorte che ci sta togliendo tutto. Ricordate, se voi soffrite all'idea di perdere un amore l'altra persona sta perdendo lo stesso amore e molto di più. Noi non siamo eroi che si rassegnano, siamo perdenti che non piangono perché per noi ogni giorno è sacro e conosciamo bene la risposta. Ora chiedetemi come sto! Anzi no, non chiedetelo ma immaginatelo per un momento, perché anche se un giorno passa senza sofferenze noi abbiamo sempre una sofferenza che non possiamo controllare, piangiamo per la nostra morte ancor prima che arrivi.

venerdì 12 marzo 2021

Egregio Sig. Presidente Mattarella

MAIL PER IL PRESIDENTE SERGIO MATTARELLA

e, per conoscenza, a Mario Draghi

Non sono nessuno, o meglio, sono come milioni di cittadini Italiani in attesa di un miracolo, non tanto economico, lo so che già il fatto che vi sia ancora pane è una buona cosa, quanto di giustizia ma quella vera. Lo scorso anno, a gennaio (o febbraio, scusate la memoria), una esponente politica denunciò la necessità di bloccare le frontiere e prendere misure anti Covid e le risposero che esagerava. Non so se ci si rende conto di quale errore sia stato fatto in quel momento, per non contare i successivi come preannunciare il lock down dando il tempo a migliaia di persone di portarlo dalla Lombardia al sud, tutto in una notte (sembra il titolo di un tragico serial), si è sempre atteso l'evento prima di porre in atto opere necessarie, come approvvigionarsi di strumenti anti Covid, cosa che in casa mia non è mai mancata perché ho seguito il mio istinto e acquistato disinfettante e costruito mascherine. Insomma, se la volessi fare lunga credo che anche il meno intelligente di noi comprenderebbe quanto male sia stato fatto e quanto poco di buono ne sia scaturito. Ora, diciamocela tutta, siamo in ginocchio, noi tutti cerchiamo di sopravvivere perché la vita di prima è scomparsa e non parlo di aperitivi o cene, sono un invalido con meno di 300€ al mese di reddito e lo stipendio di mia moglie basta per galleggiare ma di tanti di cui si parla di sostenere mai ho sentito usare le parole "Invalido o Portatore di Handicap", l'unica certezza che ho è che molti di noi, amici e non, non hanno nemmeno potuto eseguire visite e controlli per l'emergenza, gente come me, con dei tumori, con il cuore malato, gente che prima di ammalarsi ha contribuito al paese per più di trent'anni, incluso il servizio di leva per difendere il "patrio suolo". Signor presidente, seguendo gli eventi mi è ritornato alla mente suo fratello, il presidente della regione Sicilia Piersanti Mattarella e il suo impegno per snellire e eliminare lo spirito "clientelare" con cui si amministrava il territorio, ricorda la "Provincializzazione"? Ecco, la pandemia è stata gestita così, anziché unire regioni e provincie in un unico fronte d'attacco Vi siete limitati a delegare piccole barriere di difesa alle amministrazioni locali, con il risultato peggiore in un paese che sembrava andare, almeno, in una direzione precisa. Ho usato il Vi, anche se mi duole farlo, perché Lei è la massima carica, il riferimento di questo popolo, viene da una famiglia con un alto senso del dovere ma ci ha lasciati in mano a ciarlatani che nemmeno il Professor Conte poteva gestire realmente. Alla fine quanti processi si celebreranno per gli errori? Ogni errore quanto sarà costato a noi Italiani? Pietro Grasso, nel libro Per non morire di mafia, ha scritto che Piersanti Mattarella «stava provando a realizzare un nuovo progetto politico-amministrativo, un'autentica rivoluzione. La sua politica di radicale moralizzazione della vita pubblica, secondo lo slogan che la Sicilia doveva mostrarsi 'con le carte in regola', aveva turbato il sistema degli appalti pubblici con gesti clamorosi, mai attuati nell'isola». Non osavo sperare, da parte Sua, in un'opera simile per la nazione ma almeno un approccio più duro per quelle istituzioni che passano il tempo a giocare a "ruba la sedia", ora spero che il Signor Presidente del Consiglio ponga almeno un freno e, da grande economista ci riporti verso un futuro migliore ma quanta strada e quante lacrime costerà? Personalmente, non ne ho più, mi servono quelle sintetiche che non sono passate, dal SSN, per cui debbo spesso rinunciare anche a loro. Per me una rinucia a cui mi sottopongo di buon grado per il bene della mia famiglia ma è giusto? Questa pandemia ci ha tolto tutto, forse avremmo ancora un briciolo di dignità se tutti comprendessero quanto e cosa va fatto per salvare qualche vita in più ma ritengo che si sia persa anche quella. Termino scrivendo che non so se lei leggerà mai questa mia lettera aperta a tutti, come non so se vedrò la fine di questo tunnel, so già che se il Covid mi trova ha buone probabilità di portarmi via ma le parlo per gli altri, moglie, figlie, nipoti e quanti altri che a molti non è stato dato nemmeno la possibiltà di salutare un'utima volta: "Faccia come suo fratello, alla faccia di tutti dica io sono il presidente e voglio una nazione sana e prospera, senza lacché e senza privilegiati. Dia il giusto a ognuno!!! Con rispetto

Romeo Sanna
cittadino Italiano

martedì 9 marzo 2021

Stato e religione

 O meglio, politica e confessionale

Avevo 9 anni, quando incontrai, per la prima volta, un uomo che ha radicalmente cambiato il mio modo di vedere me stesso e il mondo. Era un professore di liceo, quasi prossimo alla pensione che si era trasferito al primo piano del palazzo dove vivevamo, con la mia famiglia. Debbo dire la verità, mi sembrava un po' burbero, quasi inavvicinabile in quei primi giorni d'estate, ma lo salutavo e lui rispondeva con cortesia. Forse ero l'unico a farlo, i nostri vicini non brillavano in fatto di educazione, pur non essendo cattivi, erano, poiché lo eravamo quasi tutti, famiglie con estrazioni sociali modeste, operai, ex agricoltori o, come mio padre, un ricco proletario, perché 10 figli sono realmente una prole ricca. Non ci perdiamo in chiacchiere. Fu Lui, con mio grande stupore a fare il primo passo, a chiedermi come mi chiamassi e cosa mi piacesse studiare e quando risposi storia i suoi occhi si illuminarono, Lui la insegnava, insieme a lettere e filosofia ma si lamentava spesso che non c'era voglia di conoscenza, di crearsi quella che Lui  stesso definiva una coscienza personale che esulasse da credi politici o religiosi. Con quell'uomo appresi le differenze tra chi studiava la storia e chi la scriveva, come l'influenza politica, di qualsivoglia colore mini la realtà e la memoria cercando di influenzare le masse fin dalla più tenera età. Mi insegno anche come la religione riusciva a infilarsi in questo disegno, poche cose ma sufficienti, se non lo credete andate a vedere un vecchio libro di storia post "Gesù" scritto prima dei patti Lateranensi e dopo, oppure cercate notizie sulla "Santa" inquisizione pre e post concilio. Nel primo caso si arriva a dichiarare che i romani importavano leoni per far mangiare cristiani, nel secondo che l'inquisizione ha fatto morire, forse, un paio di innocenti. Certo, a 9 anni, questa quantità di notizie era troppa, anche per il mio cervello ma lo segui, docile come un cagnolino per ascoltare di Seneca e Platone, oppure Aristotele e Cicerone, lessi parti di libri che, negli anni, tornai a cercare per lo stesso fascino che mi avevano lasciato addosso in quella prima estate calda del '71, tant'è che a 10 anni mi ritrovai a discutere di storia con la maestra di quinta lasciando in Lei un senso di inadeguatezza che mi rende triste solo il pensarlo. Certo, a pensarci, quale insegnante che ti chiede dove hai letto certe cose si aspetta che un bimbo la guardi negli occhi e le risponda: "Non ho bisogno di leggerle, COGITO ERGO SUM". Ecco, questo passaggio della mia infanzia dovrebbe dire tutto, da quel momento smisi di leggere il libro di catechismo e inizia a studiare la religione, ma non solo una perché del cristianesimo avevo lo stesso interesse che avevo dell'islamismo o dell'ebraico. Negli anni ho messo insieme tanti piccoli punti che, pur continuando a rispettare ed avere molti amici legati a varie religioni, non ne ho bisogno, semplicemente sono io Dio di me stesso. Sembra una cosa grossa ma pensateci? Chi decide cosa è giusto o sbagliato? Un essere che non avete mai visto o quella che chiamate coscienza, io lo chiamo pensiero interiore, che vi suggerisce cosa sia giusto o sbagliato? Come disse un giorno il professore, pur non avendo mai voluto minare la mia religiosità, anche perché era un cattolico: "Se la tua coscienza ti dice che prendere una cosa è furto, come può un prete, incaricato da un Dio che nessuno di Noi ha mai visto, cancellare il peccato e farti tornare con la fedina pulita?". La stessa cosa la possiamo applicare al credo politico, o meglio, io l'ho fatto. Ho provato a frequentare l'FGCI (Federazione Giovanile Comunista Italiana) dove parlavano di valori, diritto al lavoro, meno quello all'istruzione ma avevo il dubbio che pochi di loro avessero voglia di studiare, comunque idee che sentivo mie, poi un giorno mi propongono di andare a tirar pomodori a un certo "Almirante", appuntamento in piazza per le 15. Solo che, il sindaco di allora, per dare meno spazio alla manifestazione ha anticipato la cosa di mezz'ora e io, casualmente, ero lì fin dall'inizio. Non so se qualcuno di Voi lo ha mai sentito parlare ma tra Lui e Berlinguer ho sempre avuto un dubbio su chi mi facesse sentire maggiormente a mio agio, forse per questo erano amici tra di loro, non fottevano la gente. Comunque, quello che diceva erano le stesse cose di quanto affermato alle nostre riunioni: diritto al lavoro, a una casa e ci metteva pure l'istruzione ma lo diceva con toni così pacati, senza la necessità di gridare che la gente doveva rimanere in silenzio per sentirlo. Non tirai un solo pomodoro, 4 giorni dopo andai nella sede della FGCI e dissi che dovevo ripensare ai miei ideali. Un paio di loro provò a farmi ragionare con le buone, un altro con altri mezzi chiamandomi traditore dei giovani, gli risposi che non volevo tradire me stesso, che da quel giorno ogni mio voto sarebbe andato a chi mi avesse trasmesso l'idea migliore per questo paese e, pur odiando la politica, continuo a votare l'idea, non il partito. Sono uno di quegli "stronzi" che scrive alle segreterie se vede che le cose non vanno come dovrebbero, pur sapendo che cestinano tutto, tranne una volta, pur avendo compreso che di ciò che pensiamo realmente non importa nulla a loro perché ci vedono come molti parroci: offerenti per il piattino della questua su cui basano le loro ricchezze. Ed è proprio in questo momento così tragico che mi accorgo di avere, a modo mio, ragione. Questa emergenza è diventata un gioco politico tra chi toglie e chi da, tra chi ti promette e chi non mantiene, solo piccoli cenni di quello che si potrebbe fare anziché opere serie che facciano guarire un popolo. Litigano per rimandarVi in chiesa, per farvi pranzare al ristorante, per farvi bere lo spritz e intanto fingono di interessarsi a quelli come me che vivono con meno di 300€ di pensione al mese, perché è ciò che mi da lo stato dopo 36 anni di contribuzione e una legge che ha deciso che in pensione ci vai dopo i 62. Vi siete mai chiesti come sia la pensione di un invalido? Fate delle ricerche, se non hai sessant'anni non ti danno mai il 100%, questo significa che parti da una base di 290€ e con quelli non ti ci paghi nemmeno visite e farmaci eppure non se ne parla da anni, non ci si pone il dubbio. Io sono fortunato, ho una splendida moglie che ogni mattino si alza e va al lavoro, che mi sostiene e mi accudisce ma penso agli altri, a chi vota a destra o sinistra, un partito o un movimento, solo perché fa arrivare o cacciare i barconi, solo perché apre o chiude un'attività con la scusa che questo è meglio per gli altri. COGITO ERGO SUM che siano il vero cancro di questa società, quella parte che andrebbe abolita e, nello stesso tempo, dovrebbero dar voce a chi ha idee reali e proposte che vadano oltre la bandiera sotto cui sono asserviti. Certo, è difficile, direi impossibile, serve un gruppo che diriga, allora perché non tecnici, perché non fare dello stato un'industria da accudire, da far crescere, senza pensare a ciò che si vota ma a cosa sia necessario perché tutti abbiano lavoro, casa e istruzione e, se chi è preposto non lo fa allora lo si licenzia e si cerca uno migliore perché ogni azienda ha bisogno del meglio. Perché pagare partiti o religioni che ti dicono cosa fare anziché "fare" le cose giuste? Immagino che, a questo punto, penserete che sia un visionario e non avete torto ma quando potevo lavorare non ho mai chiesto a nessuno chi votasse o per chi pregasse, ho sempre dato mansioni, diritti e doveri ricavando il meglio da ognuno di loro, eppure mi hanno sempre rispettato e voluto bene, forse del buono c'era.

lunedì 8 marzo 2021

  Sono stanco 

Ma parliamo di donne e amicizia

Direte, è normale, dopo oltre un anno di pandemia, di apri e chiudi, di persone che non fanno altro che lamentarsi, anziché prendere la loro vita in mano e trasformarla in qualcosa di positivo, seppur nel momento peggiore. Invece no, non parlo di loro, oramai sono destinati a cuocere nel loro brodo a vita, come trentenni che vivono con la mamma senza cercare una loro direzione, come preti che predicano da un pulpito a una chiesa piena di falsi credenti, che si appellano a un Dio invisibile, per risolvere ciò che non sanno fare da soli. Parlo di chi passa il suo tempo a seguire comizi, a parlare di politica o di quel politico, come se fosse la cosa più chic, nascondendo l'incapacità di dire la propria, di manifestare un'idea concreta. Sono stanco della gente che dietro a stereotipi vive esistenze assurde perché basta incolpare gli altri dei propri fallimenti anziché dire "HO SBAGLIATO". E ve lo dice uno che, a detta di molti vive un'esistenza di merda, non tanto per quello che sono ma per come sto fisicamente. Non sono qui per lamentarmi dei miei malanni, sono anni che combatto con loro e ogni mattina mi chiedo come mai mi sono svegliato, sempre che io abbia dormito, non sono qui per darvi consigli sulla salute, non sono un medico e come Voi mi affido a mani capaci ne, tantomeno, per consigli religiosi, sono felicemente agnostico perché se debbo credere in un Dio che mi dia regole di vita e moralità ritengo che il migliore sia IO. Voi potreste affermare una cosa simile? Non mi servono i vostri comandamenti cattolici, ne la la Shariʿah (leggi Sharì a) islamica, o i Veda induisti per riconoscere i diritti degli altri, ho amici di ogni religione e credo politico che rispetto perché la mia morale mi suggerisce il rispetto, non vado in giro a togliere la vita a esseri umani o animali, per motivi futili come credo o divertimento ma mangio carne per nutrirmi, perché il mio stato lo richiede e sono pronto a uccidere per difendermi o difendere chi amo. Un controsenso? Non lo so ma sono certo che molti di Voi fuggirebbero, come state facendo ora. Non parliamo di rubare o donne altrui, ho più amiche donne, o meglio, ho solo 2 o 3 mezzi amici uomini, ma la migliore rimane mia moglie, che le conosce e apprezza tutte. Qualcuno penserà sia una pazza! Solo perché non conoscete il valore dell'amicizia ma vi perdete nei meandri del sesso, unica cosa che concepite tra un uomo e una donna, non che il sesso non mi piaccia, tutt'altro, ma quello che un'amica sincera ti può dare in un rapporto affettivo non lo trovi nemmeno con la miglior amante a letto. E qui arriviamo a oggi, del resto ne parleremo più avanti: DONNE! Splendido sogno proibito, ricco di polluzioni notturne, quando ero un ragazzino e vedevo i primi seni spuntare, ora che ci penso so quante amicizie ho perso quando preferivo un "self made" anziché scoprire quello che avevano da dire o raccontare. Ognuna di loro è una fantastica storia a se stante e, più invecchiano, migliori sono i momenti che possono condividere con te. Però io sono stato fortunato, ho ascoltato ogni ruga dei loro volti, ho compreso anche i ricordi più intimi, quelli che nemmeno l'amica del cuore conosce, solo perché non ho mai voluto uno scranno per giudicare ma un sasso su cui sedere insieme. Ho amiche per cui mi strapperei il cuore solo per ogni volta che mi hanno fatto sorridere, mi hanno abbracciato, hanno attraversato i monti o percorso centinaia di chilometri solo per condividere un pasto con me. E se dopo tutto ciò non avete compreso cosa sia l'amicizia vi dico solo che anche io ho attraversato monti e mari per abbracciare una cara amica perché è una donna con tante medaglie al valore appese al suo viso.